Mario Venuti: testi

Arte Mario Venuti

Canzoni

A

A bocca chiusa

musica e testo di Mario Venuti; inedito

A ciascuno il suo
Alcuni indios in Amazzonia sono morti bevendo un po’ di coca sembra il segnale di un dio della foresta non sfondate la porta del progresso ah fiore impossibile che profumo avrei pace da raggiungere e poi buttare via ciao bella ciao il buio dovrà pur passare ciao amore ciao chissà chi potrà ridare a ciascuno il suo la folla di passeggeri che vanno ricorda il mondo degli insetti valige misteriose dall’est fino a Manhattan giovani aquile vacche sacre d’occidente ah che tentazione che ho di dire addio magra consolazione uno schiaffo o una carezza ciao bella ciao il buio dovrà pur passare ciao amore ciao chissà chi potrà ridare a ciascuno il suo in una vecchia centrale abbandonata il lavavetri angelico riposa il suo cappello in stile americano stride con la giacca sporca e lacera un’alba innaturale viene a prenderci come una madre tra file di brutte case nella valle dei templi ciao bella ciao il buio dovrà pur passare ciao amore ciao chissà chi potrà ridare a ciascuno il suo
musica e testo di Mario Venuti; 1996

Addio alle armi
Il leone uccide ma non può fare a meno di cacciare la preda così noi cerchiamo un alibi per giustificare le nostre debolezze il mondo è in frantumi ed i pezzi noi non li sappiamo incollare c’è chi tenta di farlo ma come lo fa ce lo deve spiegare ma quello che vedo è tutti contro tutti nessuna verità siamo figli di un pensiero debole addio alle armi belli contro brutti la pura identità siamo a corto di coscienza critica addio alle armi il leone è sazio ma non sa spegnere la sua sete di potere così noi coi nostri limiti non mettiamo in dubbio mai le nostre certezze e c’è un fuoco incrociato di vuote illazioni ed eccessi verbali si salvi chi può che tra un poco comincia la caccia alle streghe ma quello che vedo è tutti contro tutti nessuna verità siamo figli di un pensiero debole addio alle armi belli contro brutti la pura identità siamo a corto di coscienza critica addio alle armi la terra vista dall’alto sembra molto più bella di quello che è alchimia di candide alture di grandi distese poi finalmente il mare ma quello che vedo è tutti contro tutti nessuna verità siamo figli di un pensiero debole addio alle armi belli contro brutti la pura identità siamo a corto di coscienza critica addio alle armi e quello che vedo è
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

Adesso con chi stai
Le canne esposte al vento e la crema Coppertone ci baciavano di nascosto distesi all’ombra di una barca i coni da passeggio per il corso avanti e indietro sorprendevamo le ragazze armati di pistole ad acqua ma tu adesso con chi stai non hai ballato più sei felice davvero per te il sesso è ancora gioia oppure soltanto noia vorrei pensare di più a me io almeno per un po’ voglio stare da solo perché di amori senza gloria è piena la mia memoria le discussioni a cena e i litigi con mio padre più passa il tempo e più mi accorgo che in tante cose gli assomiglio lo stesso sguardo inquieto la mia stessa ostinazione ed in più una grande sete di libertà ma tu adesso con chi stai non hai ballato più sei felice davvero per te il sesso è ancora gioia oppure soltanto noia vorrei pensare di più a me io almeno per un po’ voglio stare da solo perché di amori senza gloria è piena la mia memoria libertà ma tu adesso con chi stai non hai ballato più sei felice davvero per te il sesso è ancora gioia oppure soltanto noia
musica e testo di Mario Venuti; 1998

A ferro e fuoco
Che ne diresti se si andasse a fare un giro in sella a una canzone che parla ancor d’amore io la canto a te a dispetto di ogni logica ti stupiresti di trovarti all’improvviso in vetta a un’emozione sconosciuta al cuore evitando la fatica ed il pericolo non ti sorprenda se anche uno come me sembri un po’ troppo romantico metto a ferro e fuoco il mondo intero per averti ancora accanto metto a ferro e fuoco anche il destino se ha voluto darmi tanto non me lo toglierà se mi battessi per avere un tuo sorriso a singolar tenzone e uscendo vincitore poi vedessi invece scendere una lacrima non ti sorprenda se anche uno come me sembri un po’ troppo romantico metto a ferro e fuoco il mondo intero per averti ancora accanto metto a ferro e fuoco anche il destino se ha voluto darmi tanto non me lo toglierà
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2008

Alza un po’ il volume
Io sono sempre attento e controllato non viaggio mai senza biglietto non fumo mai nel gabinetto anzi non fumo affatto ma non sono illuminato né santo mi hanno fatto starei tutta la notte in giro come un gatto alza un po’ il volume prima che arrivi la polizia ti prego alza un po’ il volume prima che torni la nostalgia pensi che io ho il cuore inamidato mi vedo forse troppo perfetto all’apparenza senza alcun difetto che invecchio in un ritratto ma non sono immacolato non sono buono affatto è bello essere amati non rispettare i patti alza un po’ il volume prima che arrivi la polizia ti prego alza un po’ il volume prima che torni la nostalgia alza un po’ il volume alza
musica di Seba, Luca Galeano, Pierpaolo Latina e Mario Venuti; testo di Mario Venuti; 2017

Amore di plastica
Non sei per nulla obbligato a comprendermi quasi non sento il bisogno di insistere e tu che mi offrivi un amore di plastica ti sei mai chiesto se onesto era illudermi ricorda tu sei quello che non c’è quando io piango e tu sei quello che non sa quando è il mio compleanno quando vago nel buio ma come posso dare l’anima riuscire a credere che tutto sia più o meno facile quando è impossibile volevo essere più forte di ogni tua perplessità ma io non posso accontentarmi se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica e tu sei quel fuoco che stenta ad accendersi non hai più scuse eppure sai confondermi ricorda tu sei quello che non c’è quando io piango e tu sei quello che non sa quando è il mio compleanno quando vago nel buio ma come posso dare l’anima riuscire a credere che tutto sia più o meno facile quando è impossibile volevo essere più forte di ogni tua perplessità ma io non posso accontentarmi se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica
musica e testo di Carmen Consoli e Mario Venuti; 1996

Andiamo via

musica e testo di Caetano Veloso; traduzione dal portoghese all’italiano di Mario Venuti; inedito

Anni selvaggi
Appartengo a questi luoghi come le navi appartengono al mare qui si è formata la mia intelligenza qui la mia prima volta come mi sembrava grande questa città quando ero un bambino il tempo pian piano riporta le cose ed i sogni in scala ridotta ah ragazzi che anni selvaggi e felici ho passato su queste strade se guardo indietro alla fine dei conti non cambierei niente forse un po’ frivolo è stato il mio mondo e il piacere la mia religione ma ho fatto bene perché sono i rimpianti i veri acciacchi dell’età uscivamo tutti i sabati pieni di grandi aspettative e dalla voglia di ballare ci prudevano le gambe ah ragazzi che anni selvaggi e felici ho passato su queste strade se guardo indietro alla fine dei conti non cambierei niente però avrei voluto soltanto il coraggio di un bacio che non ti ho dato mai forse un po’ frivolo è stato il mio mondo e il piacere la mia religione ma ho fatto bene perché sono i rimpianti i veri acciacchi dell’età
musica e testo di Mario Venuti; 2006

Appuntamento cosmico

musica e testo di Mario Venuti; 2003

Arabian boys
All’imbrunire i camerieri mescolavano la rabbia e l’acqua tonica e gli studenti nascondevano le armi dentro le università appuntamenti di ragazze alle vetrine per la svendita dell’intimo ho visto gomme di automobili bruciare per un po’ di libertà era petrolio e gelsomino a profumare quella primavera araba ed ogni amore che sbocciò aveva fame di catastrofe / Arabian boys they don’t know how to do it but they want to do it all time / e si ascoltavano canzoni occidentali nelle drogherie di Tunisi il presidente radunava la sua scorta per lasciare la città erano rose e kerosene ad infestare quella primavera araba ed ogni amore che passò per senso di vertigine / Arabian boys they don’t know how to do it but they want to do it all time / e sulle barricate io mi accorsi di volerti bene sfiorasti la mia mano che tremava quando ti guardai né cariche né bombe né dannati canti di sirene fermarono l’amore che accendeva la rivoluzione / Arabian boys they don’t know how to do it but they want to do it all time
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014

B

Baci definitivi
musica di Lello Analfino e Mario Venuti; testo di Lello Analfino; 2022

Ballata per una città
Non sei affatto silenziosa eppure sembri muta sono io che ti parlo in un dolce far niente ti costruisco poco a poco volgare oppure nobile un po’ Beirut un po’ Rio i giorni della rabbia dei lenzuoli bianchi appesi i tuoi militari davanti ai portoni la storia che ci prende in giro racconta senza veli le mille storie ZEN si sente dire in giro che il diavolo vive a Palermo porgere l’altra guancia non è un sentimento moderno la notte scende e a volte ridà un profumo di eterno ed in qualcosa somiglia un po’ anche a te o a me che provo a scindere le onde del mare proteggila tu santa dall’alto di questo monte dai pranzi pesanti ed i sonni profondi questa splendida città in rovina dove Garibaldi si fermò e fece pipì si sente dire in giro che il diavolo vive a Palermo porgere l’altra guancia non è un sentimento moderno la notte scende e a volte ridà un profumo di eterno ed in qualcosa somiglia un po’ anche a te o a me che provo a scindere le onde del mare
musica e testo di Mario Venuti; 1996

Bianco su nero
Che cosa può fare di un uomo l’orgoglio impazzito seguendo una legge più dura che lo faccia sentire più forte una storia di crude violenze dove ancora lo stato non c’è o non si vede ma noi non ci siamo mai dati da tempo abituati solo a difendere un posto nel nostro piccolo mondo tranquillo è solo un altro spettacolo in onda che accompagna la nostra realtà ma non ci sfiora pochi chiarori in un mare così nero è facile disperdersi non sapere dove si va spero che il tempo sia giusto con noi e presto ci libererà eppure lo so per ingenuo che sia la voglia non è solo mia di grandi azioni di ribellioni che mettano bianco su nero dopo tutto io credo ancora a questa voce che dal cuore viene su mi sforzo ogni giorno di capire ma non avete scuse le vostre carriere del crimine bisogna con forza spezzare non è detto che avremo soltanto il destino di dormire o di morire e quando le azioni feroci colpiscono ancora scegliere il posto in cui nascere è la cosa che più avrei voluto oppure dovremmo soltanto inebriarci dei giardini di delizie e non vedere pochi chiarori in un mare così nero è facile disperdersi non sapere dove si va spero che il tempo sia giusto con noi e presto ci libererà eppure lo so per ingenuo che sia la voglia non è solo mia di grandi azioni di ribellioni che mettano bianco su nero dopo tutto io credo ancora a questa voce che dal cuore viene su
musica e testo di Mario Venuti; 1994

Bisogna metterci la faccia
Noi due allegramente fuori moda per puro caso alla ribalta dobbiamo dare il buon esempio andare a testa alta eccoci siamo noi sicuramente i migliori noi stessi che esistono ed anche i nostri difetti ci danno carattere le cose dette in una sera stanno nella tua coscienza la tua parola più sincera comunque ti salverà bisogna metterci la faccia che tu non voglia o che ti piaccia bisogna metterci la faccia qualunque cosa tu dica o tu faccia si può infrangere la legge ma non c’è un make-up per l’anima ho fatto ancora tardi ieri sera e dire che non sono più un teenager ho gli occhi gonfi e la mia stanza è un campo di battaglia eccomi ancora sopra un palco nudo con la mia musica qualcuno mi ha spinto quassù e lo show deve andare avanti le cose le cose dette in una sera stanno nella tua coscienza la tua parola più sincera comunque ti salverà bisogna metterci la faccia che tu non voglia o che ti piaccia bisogna metterci la faccia qualunque cosa tu dica o tu faccia bisogna metterci la faccia che tu non voglia o che ti piaccia bisogna metterci la faccia qualunque cosa tu dica o tu faccia bisogna metterci la faccia
musica e testo di Mario Venuti; 2003

C

Caduto dalle stelle
È la tentazione di un’eterna novità è lasciare che la cura sia la musica la vita è così lunga da passare ma troppo breve per disperderla e ho la sensazione di una nuova libertà è pensare che il corpo guida l’anima la notte sta planando con dolcezza la cassa batte come il cuore e fa ballare tu sei un sole che illumina la notte ed io un uomo caduto dalle stelle l’espressione più spontanea di vitalità dal cielo chissà come è arrivata fino a qua in principio è stato il movimento l’istinto che ci muove e che ci fa ballare tu sei un sole che illumina la notte ed io un uomo caduto dalle stelle
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2017

Ciao American dream
Intrepidi da slot machine schiavi del venerdì operai Steve McQueen possono comprarsi ogni libertà e la Coca Cola per la sete che verrà e i poeti ballano sulla via della povertà mi fanno pena in ginocchio al Bancomat ho venduto i desideri che cosa darei per non svegliarmi più che calore che fa il sole di Wall Street cieli azzurri e falsi dei per sentirci uomini e viviamo noi per ipotesi crediamo nel domani ma chissà se arriverà voglio indietro i desideri che cosa darei per non morir quaggiù in fondo mi faccio pietà ogni volta che mi vedo in TV se suonano alla porta è un’annunciazione in più voglio ancora desideri mi servono sai per non morire più ciao American dream ciao bandiera che si consumerà foglie morte così dentro sacchi di cellophane
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014

Ciao cuore
Ti ricordi tempo fa c’era un muscolo importante e fondamentale non l’abbiamo usato più trascurandolo in favore della mente non ci serviva più pensavamo che ci facesse un poco più animali fu così che cominciò senza accorgercene il tempo dei senza cuore e non si soffriva più ma avevamo tutti fame di sentimenti l’indispensabile mancava lui e lo richiamarono a gran voce ciao cuore bentornato tra gli esseri umani vai per le strade vai e riempi gli occhi delle donne di passione ciao cuore non ti abbiamo mai dimenticato stai qui nel petto stai non andartene non vi lamentate più se da quando è ritornato ci dà dolore questo è il prezzo da pagare senza sofferenza non c’è l’amore da quando ci sei tu non è facile ma la vita è tutta un’altra cosa ciao cuore bentornato tra gli esseri umani vai per le strade vai e riempi gli occhi delle donne di passione il tuo posto è ancora qua ciao cuore non ti abbiamo mai dimenticato stai qui nel petto stai non andartene
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Città calda
musica di Luca Madonia e Mario Venuti; inedito

Con qualsiasi cosa
Si può fare una canzone con qualsiasi cosa un’attesa una stella una donna un tramonto d’estate un sussurro un abbraccio infinite varianti del cuore drammi della camera da letto prendi nota non si butta via niente perché / tutto si può rimontare come un artigiano riciclare le parole hanno in sé già la musica la musica ha in sé le parole spasimo nel petto della sera e nell’aria già la canta la gente si può fare una canzone con qualsiasi cosa tu puoi fare una canzone con qualsiasi cosa sette note composte in milioni di modi diversi germinate nella nostra gioia e nel nostro dolore voci dell’alienazione urbana ma tu ascolta che non si inventa niente però tutto si può rimontare come un artigiano riciclare le parole hanno in sé già la musica la musica ha in sé le parole spasimo nel petto della sera e nell’aria già la canta la gente con qualsiasi cosa le parole hanno in sé già la musica la musica ha in sé le parole le parole e la musica la musica e le parole si può fare una canzone con qualsiasi cosa tu puoi fare una canzone con qualsiasi cosa
musica e testo di Mario Venuti; 2012

Conservare in luogo fresco
Conservare in luogo fresco le passioni caste le ultime rimaste in mezzo all’insalata cresce il fiore un po’ dimenticato l’innocenza che era in me conservare in luogo fresco il piacere e le abitudini del sesso i frutti più golosi e belli le delizie del palato da gustare insieme a te lampi di poesia nella cucina io voglio essere più commestibile sai che ho la mania della cantina il nostro vino ha un gusto incredibile uguale in tutto il mondo non ce n’è conservare in luogo fresco le passioni caste le ultime rimaste in mezzo all’insalata cresce il fiore un po’ dimenticato l’innocenza che era in me lampi di poesia nella cucina io voglio essere più commestibile sai che ho la mania della cantina il nostro vino ha un gusto incredibile uguale in tutto il mondo non ce n’è conservare in luogo fresco il piacere e le abitudini del sesso i frutti più golosi e belli le delizie del palato da gustare insieme a te
musica di Mario Venuti; testo di Seba, Kaballà e Mario Venuti; 2017

Crudele
Io sono la classica persona che ama solo quando soffre o quando sente più vicino l’abbandono e sento qualcosa che ci unisce destino fatale e ineluttabile come un legame tra la vittima e il carnefice ma allora cosa chiedi di meglio se a te piace farmi male legami le mani legami con doppi nodi all’anima porta la mia vita a correre da qualche parte stancala solo mi farai felice se sarai crudele con me e se sono prigioniero io mi sento libero questo gioco delle parti prevede la tua fuga e il mio aspettarti ci porta dentro una spirale interminabile ma allora cosa chiedi di meglio se a te piace farmi male legami le mani legami con doppi nodi all’anima porta la mia vita a correre da qualche parte stancala solo mi farai felice se sarai crudele con me e se sono prigioniero io mi sento libero crudele
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2004

D

Dare e avere
Per quante mani l’amore per quante mani deve passare da quale altezza precipitare per poi finire e quanti trucchi deve cambiare un vestito per l’occasione nascondersi dietro al gioco e riapparire uscire vedevi andare eventualmente capitolare per diventare un noioso assedio di parole tanto poi qualcuno mi farà morire / je voudrais savoir comment oublier l’amour je voudrais savoir je sais pas / io so che i miei conti non torneranno mai in tutto questo dare e avere quanti debiti da pagare fortune da dissipare liquidarsi con la moneta dell’addio dire fare e disfare eventualmente telefonare quando non c’è più niente da salvare prima o poi qualcuno ti farà pagare / je voudrais savoir comment oublier l’amour je voudrais savoir je sais pas / io so che i miei conti non torneranno mai in tutto questo dare e avere
musica e testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

Di cuore di braccia
Folle di ragazzi vestiti uguali in tutto il mondo resiste il mito di una gioventù veloce con fine precoce Cobain agnello americano schiacciato dal peso del mondo sono anch’io a mio modo un maledetto sopravvissuto alla noia sentivo addosso come un senso di colpa corteggiavo la morte cambiare il punto di vista a volte diventa un bisogno viene il tempo di reagire di alzare la testa miseramente si appassiscono i fiori del male viene il tempo di un lavoro di cuore di braccia tenacemente erigere ponti tra il dire ed il fare sfuggo ai pericoli a costo di imborghesirmi un po’ poi mi misuro in qualche prova di volontà sorrido a tutti ‘ché le energie negative potrebbero tornarmi addosso viene il tempo di reagire di alzare la testa miseramente si appassiscono i fiori del male viene il tempo di un lavoro di cuore di braccia tenacemente erigere ponti tra il dire ed il fare di cuore di braccia
musica e testo di Mario Venuti; 2003

DNA
Ascoltami diavolo devo parlarti ho bisogno di qualche consiglio ho ancora sete di giovinezza e di nuove canzoni d’anima anche l’anima ti venderei per l’attimo senza fine per il piacere di soddisfare ogni mia curiosità ascoltami diavolo so che la scienza ci cura e ci allunga la vita ma il tempo è tiranno e già lascia il segno e io proprio non posso aspettare sono certo che tu farai di me il tuo capolavoro entriamo in affari a entrambi conviene mettiamoci in società tutto si dice niente si fa cosa è scritto nel DNA se sarà un toccasana per l’umanità non disturbate fuori di qua sto lavorando per l’immortalità se tutto è scritto allora si riscriverà ascoltami diavolo è umano peccare mi viene così naturale su questa terra per quanto si soffra nessuno la vuole lasciare il futuro corre con me ma io non ho più pazienza che sia l’inferno o il paradiso risparmiami l’aldilà tutto si dice niente si fa cosa è scritto nel DNA se sarà un toccasana per l’umanità non disturbate fuori di qua sto lavorando per l’immortalità se tutto è scritto allora si riscriverà
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

E

Echi d’infinito
Che notte chiara di stelle tutto è più dolce dopo un temporale dopo i giorni del pianto adesso si apre il cuore ma che sorpresa cantando può nascere una rosa anche dal fango nei deserti più assolati o negli eterni inferni ma che sorpresa una rosa ma che sorpresa io vivo di accenti di presentimenti profumi che sento nell’aria io vivo di slanci di moti profondi fugaci momenti di gloria e nel silenzio del mondo io sento echi d’infinito restami accanto nel tempo non c’è più bella cosa che ci unisca nella fortuna o nelle tempeste del destino restami accanto per sempre restami accanto io vivo di accenti di presentimenti profumi che sento nell’aria io vivo di slanci di moti profondi fugaci momenti di gloria e nel silenzio del mondo io sento echi d’infinito
musica e testo di Kaballà e Mario Venuti; 2005

È già domani
Vengo ogni sera in questo posto ma non parlo mai a nessuno a volte una brevissima avventura mi lascia solitario più di prima mi fa comunque piacere l’allegria degli altri penso se partissi all’improvviso chi farebbe caso alla mia assenza tu laggiù dai bei capelli rossi quanto sai reggere il mio sguardo sto immaginando in pochi secondi una vita insieme ci sarà un giorno da vivere oppure cambiare un giorno non solo per me qualcosa da riconquistare qualcosa da fare non solo per me ci sarà un modo per dire le cose taciute un modo non solo per me ma mentre mi fermo un momento a pensarci è già domani c’è una coppia al tavolo qui accanto lui sembra davvero amarla tanto sento anch’io l’istinto di legarmi ma so che poi non riesco a andare avanti volere troppo è come non volere niente ci sarà un giorno da vivere oppure cambiare un giorno non solo per me qualcosa da riconquistare qualcosa da fare non solo per me ci sarà un modo per dire le cose taciute un modo non solo per me ma mentre mi fermo un momento a pensarci è già domani
musica e testo di Mario Venuti; 1998

Elena vai

musica e testo di Mario Venuti; inedito

El Gheddahia
Ascolta mille e una voce rimbalzare da muro a muro le vecchie tuniche bianche tra le palme a parlare piano qual è il futuro per voi la città è in un caldo di pietra questo profumo sarà il suo destino El Gheddaia sabbia che verrà El Gheddaia rabbia sciolta al sole bussando a tutte le porte cerchi il deserto dentro ogni casa aiuto queste mani scure non sono datteri stupidi datteri non è finita per voi ritorna qui la fortuna su questo fango farà il suo cammino El Gheddaia sabbia che verrà El Gheddaia rabbia sciolta al sole tutti quegli occhi lucidi e neri non sorridono più si dirà basta ai giochi leggeri fuori la verità al cocktail prodigioso sangue di ogni razza aspetta mille e una notte finché il buon senso ci faccia amici le immonde camicie bianche domanderanno una volta ancora qual è il futuro per voi la città è in un caldo di pietra questo profumo sarà il suo destino
musica e testo di Mario Venuti; 1984

Estate in città

musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

È stato un attimo
C’è stato un momento in cui mi è sembrato capirci qualcosa vederci più chiaro in mezzo alle trame che intreccia la vita ma è stato un attimo soltanto un attimo c’è stato un momento in cui si è mostrato il disegno divino perfetto equilibrio tra tutte le forze del bene e del male / ma è stato un attimo soltanto un attimo è tutto chiaro improvvisamente dopo un po’ non rimane niente allora è meglio che tornino le ombre fa troppa luce la parola sempre c’è stato un momento in cui si è intravista la meta lontana la vera ragione del nostro passaggio su questo pianeta ma è stato un attimo soltanto un attimo è tutto chiaro improvvisamente dopo un po’ non rimane niente allora è meglio che tornino le ombre fa troppa luce la parola sempre
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

F

Falso movimento
Andare dire fare ritornare tutto è movimento ma io mi sento come derubato di unità di tempo fermarmi all’improvviso nella folla in una via del centro spogliarmi liberarmi delle scarpe e camminare scalzo e correre di qua e correre di là e correre di su e correre di giù peccato che non ho le ali che non sfrutto il vento qualcosa di incredibile succede quando vado lento riesco a percepire gli obiettivi della mia esistenza ma devo fare i conti con l’istinto di sopravvivenza e correre di qua e correre di là e correre di su e correre di giù in fondo è bello rimanere qui così inutilmente fermo a cavalcare l’infinito anticipar di un attimo l’eternità infatti appartenevo a una tribù che non esiste più di semplici persone che non servono alla produzione non corrono di qua non corrono di là non corrono di su non corrono di giù e correre di qua e correre di là e correre di su e correre di giù per questo io non voglio rimanere avviluppato in questo falso movimento e correre di qua e correre di là e correre di su e correre di giù
musica e testo di Tony Canto e Mario Venuti; 2008

Fammi il piacere
Fammi il piacere prova a mettere da un’altra parte il tuo bel sedere fammi il piacere forse è meglio che ritorni a fare l’antico mestiere le madri insegnano a fare tesoro di quel che la natura dà non si nega oramai a nessuna un’ora di celebrità il mito del moderno feconda la realtà che partorisce mostri funambole del porno lasciate in libertà divennero ministri trattative avanzate al ritmo del sole sui tacchi se ne sta l’Italia che traballa sempre ma non cade mai fammi il piacere prova a mettere da un’altra parte il tuo bel sedere fammi il piacere forse è meglio che ritorni a fare l’antico mestiere i padri pensano che è tempo perso andare all’università non importa oramai a nessuno se hai delle qualità se la forza del denaro legge delle leggi dio dei nostri giorni notabili d’assalto in odor di santità agili ambidestri trattative avanzate al ritmo del sole sui tacchi se ne sta l’Italia che traballa sempre ma non cade mai fammi il piacere prova a mettere da un’altra parte il tuo bel sedere fammi il piacere forse è meglio che ritorni a fare l’antico mestiere trattative avanzate al ritmo del sole sui tacchi se ne sta l’Italia che traballa sempre ma non cade mai fammi il piacere prova a mettere da un’altra parte il tuo bel sedere fammi il piacere è il momento di occuparci un po’ di cose più serie
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

Fortuna
Nato danzando sul naso del mondo fortuna inventa la bellezza nell’abbraccio delle sue tante famiglie madri e sorelle che si curano di lui e sguardi di sirene che riposano negli angoli di casa sua questo ragazzo di quarant’anni ha amato un uomo e poi una donna mi racconta che ha passato un anno e mezzo in una comune nello stato di Bahia ed anche se da tempo è ritornato sarà sempre un figlio di Yemanja dimmi se questa è o non è magia axé axé fortuna a te chi dice che non è vero siamo obbligati ad essere felici dimmi se questa è o non è magia axé axé fortuna a te storie di chi rimane e chi invece lascia tutto e se ne va qui sono a riva nella spuma di un’onda e qui invece mentre ballo il samba certe volte io vorrei saperne meno di come va il mondo ormai non mi sorprende più sentire ancora un soffio di purezza essere terra selva vergine dimmi se questa è o non è magia axé axé fortuna a te chi dice che non è vero siamo obbligati ad essere felici dimmi se questa è o non è magia axé axé fortuna a te storie di chi rimane e chi invece lascia tutto e se ne va
musica e testo di Mario Venuti; 1994

Fortuna
musica e testo di Mario Venuti; traduzione dall’italiano al portoghese di Ana Flora; 2007

Fuorimondo shop
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musica di Mario Venuti; testo di Seba e Mario Venuti; 2017

Fuori orario
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

G

Galatea
Galatea oggi voglio dire a tutti che ti amo io ti amo e non voglio più nascondere il mio viso davanti a te Galatea io ti guardo mentre danzi sulle onde mentre canti tu sei l’unica creatura che mi sfida e non mi teme mi ferisce il tuo disprezzo io lo so non sono bello ma ti offro un cuore grande da gigante posso sempre imparare a cambiare le rozze maniere in modi gentili per te e forse allora tu mi amerai Galatea oggi voglio dire a tutti che ti amo io ti amo e quell’uomo che osa essermi rivale lo ucciderò io lo ucciderò mi ferisce il tuo disprezzo io lo so non sono bello ma so amare in modo grande da gigante posso sempre imparare a cambiare le rozze maniere in modi gentili per te e forse allora tu mi amerai
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Gaudeamus
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

Ghiaccio
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musica e testo di Mario Venuti; 1987

Gli amanti di domani
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2008

I

I capolavori di Beethoven
Istruzioni per l’uso di questo presente per la fine di un ciclo dell’umanità la corona di spine che stiamo portando ci ricordi la rosa che sangue non dà il ragazzo selvaggio di questo occidente che un mercato demente sacrificherà ci insegni che nel buio c’è il senso della luce perché i capolavori di Beethoven non erano l’ardore dei vent’anni non erano il segnale del divino ma il primo dono della sordità prescrizione indicata in questo frangente il ritorno inatteso della povertà ci insegni finalmente l’idea dell’abbastanza perché i capolavori di Beethoven non erano l’ardore dei vent’anni non erano il segnale del divino ma il primo dono della sordità perché quella Sonata in do minore (1) non era l’esplosione dei vent’anni non era l’espressione del divino ma il primo dono della sordità il privilegio della sordità
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014
(1) Sonata in do minore (musica di Ludwig van Beethoven)

Il banco di Disisa
Dicono che sull’isola nascosto in una grotta di sicuro ci sia il banco di Disisa spiriti che si giocano a carte diamanti nelle profondità del banco di Disisa ricchezze indescrivibili tu troverai davanti a te tesori inesauribili solo per te ma se di quest’oro tu non ti spoglierai da qui non uscirai uomini che possiedono già tutto del mondo sulla strada vedrai come cani insaziabili dicono di un pastore che è entrato per caso si è vestito da re ma non è uscito più ricchezze indescrivibili tu troverai davanti a te tesori inesauribili solo per te ma se di quest’oro tu non ti spoglierai da qui non uscirai
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014

Il dono
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musica e testo di Mario Venuti; 2003

Il freddo
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musica e testo di Mario Venuti; 2014

Il giocatore

musica e testo di Mario Venuti; inedito

Il libro della terra
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

Il milione
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Il mondo coi tuoi occhi
Portami lontano dalle mie abitudini dove il tempo non esiste e anche l’amore è facile manda via dal cuore la mia solitudine e facciamo il viaggio avventuroso dell’esistere verso un altro pianeta che alla fine ci salverà fammi vedere il mondo coi tuoi occhi dammi un altro nome che sono diverso da com’ero ieri questa urgenza del destino mi fa dire che comunque ami chiunque ami vale la pena svegliami da un sonno troppo lungo e inutile il tuo sorriso mi farà sentire giovane prendimi come se al mondo fossi l’ultimo rimasto ad aspettarti mentre gli altri fuggono verso un altro pianeta che alla fine ci salverà fammi vedere il mondo coi tuoi occhi dammi un altro nome che sono diverso da com’ero ieri questa urgenza del destino mi fa dire che comunque ami chiunque ami vale la pena fammi vedere il mondo coi tuoi occhi
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Il mondo in bianco e nero
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

Il paradiso non è per te
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Il più bravo del reame
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musica e testo di Mario Venuti; 1998

Il primo uomo sulla luna
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musica e testo di Mario Venuti; 1996

Il pubblico sei tu
Non mi pento mai di quello che ho già fatto mi pento solamente di quel che non ho fatto il tuo unico pubblico sei tu il petto mi esplode di vita non vissuta vita che è passata ma io non l’ho trattenuta il tuo unico pubblico sei tu vivi canta ama spera il tuo unico pubblico sei tu non ho mai dato retta ai richiami del destino ma quando li cercavo non c’era più nessuno il tuo unico pubblico sei tu vivi canta ama spera il tuo unico pubblico sei tu dovrei far pace con gli errori e con le imperfezioni che in fondo abbiamo tutti anche gli dei la cosa più difficile che si possa immaginare riuscire a diventare ciò che sei il pubblico sei tu vivi canta ama spera il tuo unico pubblico sei tu dovrei far pace con gli errori e con le imperfezioni che in fondo abbiamo tutti anche gli dei la cosa più difficile che si possa immaginare riuscire a diventare ciò che sei il pubblico sei tu
musica di Seba, Luca Chiaravalli e Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Il tempo di una canzone
Tu mi vuoi interprete romantico un cantante genere melodico io sarò un DJ che suona ogni notte in discoteca con quell’energia che tu non hai avuto mai tu mi vuoi signore della musica personaggio di un’opera lirica io sarò come le stelle della musica ribelle che io ho amato tanto ma tu non ascolti mai la notte viene il giorno va come noi che non ci incontriamo mai la luna viene il sole va ed è in quell’attimo che noi ci amiamo giusto il tempo di una canzone
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Il tramonto dell’occidente
Dal balcone l’altro giorno ho visto uno studente rovistare nella spazzatura nelle liste elettorali leggo nomi di maiali gli svantaggi per la libertà mio signore per favore non aver pietà «il tramonto dell’occidente» (1) e delle canzonette ritmate cura l’emicrania placa fame e sete la deriva dei continenti e dei costumi dei presidenti nuovi silenziosi mondi fa sperare ogni impero si conclude senza rulli di tamburi solo ruberie e volgarità stanchi di morire nella noia quotidiana confidiamo nella scollatura nella luce e nel tramonto cerco novità «il tramonto dell’occidente» (1) e delle canzonette d’estate cura l’emicrania placa fame e sete la deriva dei continenti il declino dei presidenti nuovi silenziosi mondi fa sognare / «liberté égalité fraternité» (2) «je vois la vie en rose» (3) / nella luce del tramonto cerco novità «il tramonto dell’occidente» (1) e delle canzonette d’estate cura l’emicrania placa fame e sete la deriva dei continenti e dei cosiddetti potenti un miglioramento certo fa sperare
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014
(1) Oswald Spengler, Der Untergang des Abendlandes
(2) «liberté égalité fraternité» — articolo 2 della Costituzione francese
(3) «je vois la vie en rose» — Édith Piaf, La vie en rose (musica di Louiguy; testo di Édith Piaf)

Il vaso di Pandora
Milioni di anni fa me ne andavo allegro sopra gli alberi ma avevo già il presentimento che sarei stato schiavo di un computer con lunghi orli di festa salutavo l’arrivo del sole a volte il canto degli uccelli mi riempiva il cuore di tenerezza ora si è aperto il vaso di Pandora è una bestia che divora impossibile ormai disconnettersi come uscire da questa prigione negare questa religione e riuscire a non sottomettersi com’è che non vedevo coi miei occhi un cielo così alto la notte veramente grande e lacera il mio cuore con dolcezza ora si è aperto il vaso di Pandora è una bestia che divora impossibile ormai disconnettersi come uscire da questa prigione negare questa religione e riuscire a non sottomettersi impossibile ormai disconnettersi ora si è aperto il vaso di Pandora
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Impulsi primari
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Io e la tua mamma

musica e testo di Mario Venuti; inedito

Io e le mie gambe
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musica e testo di Mario Venuti; 1985

I peccati della luna
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musica di Mario Venuti; testo di Seba e Mario Venuti; 2017

Ipnosi
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musica e testo di Mario Venuti; 2014

I promessi sposi
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musica e testo di Mario Venuti; 1989

Ite missa est
Ci sono quelli che prevedono che ci coprirà l’oceano qualcuno legge le statistiche del tasso di felicità e c’è chi scrive solo musica mistica pensando sia di qualità / «ite missa est» (1) / siamo lieti di annunciare il diluvio universale / «ite missa est» (1) / beati voi un santo predica l’utilità del bene che farà l’atomica e c’è chi vede vuoto e lacrime chi crede solo all’aldilà ad abitudini domestiche chimiche alla saggezza dell’età / «ite missa est» (1) / siamo lieti di annunciare il giudizio universale / «ite missa est» (1) / beati noi io esco solo di domenica osservo bene questa umanità mi sembra come una parabola biblica la fine della nostra civiltà / «ite missa est» (1) / beati voi beati noi
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014
(1) «ite missa est» — frase liturgica

J

Joia
musica di Mario Venuti; testo di Ana Flora; 2007

L

Là ci darem la mano
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

La costola di Adamo
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà, Marco Rettani e Mario Venuti; 2021

La danza sull’acqua
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musica e testo di Mario Venuti; 1985

La lingua perduta del cuore
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

La macchina
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musica e testo di Mario Venuti; 1988

La prima volta
Hai visto mai un leone giocare con l’agnello piuttosto lui se lo mangia non possiamo essere amici neanche volendo ma solo essere amanti ora non è il momento di fare filosofia madre natura detta le sue regole dire che è troppo presto è solo una bugia io dico che la prima volta si può descrivere le leggi dell’attrazione ……… strategie del sesso accessorie emozionali sono solo mode passeggere ora non è il momento di fare filosofia madre natura detta le sue regole dire che è troppo presto è solo una bugia io dico che la prima volta si può tutte le prime volte hanno qualcosa di magico e irripetibile il primo respiro il primo sguardo sul mondo i primi passi il primo giorno di scuola il primo bacio la prima sigaretta il primo sesso il primo viaggio il primo vero amore il primo figlio il primo grande dolore il primo capello bianco la prima notte di quiete ora non è il momento di fare filosofia madre natura detta le sue regole dire che è troppo presto è solo una bugia io dico che la prima volta si può
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2017

Lasciami andare
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Lasciati amare
Quando vieni a trovarmi tu io non metto musica basti tu devo ascoltarti bene con tutta l’attenzione e il tempo che merita una bella sinfonia questo amore sembra stare in piena forma fisica grazie a Dio celebreremo la misteriosa festa della vita cantando coi bicchieri colmi di allegria lasciati amare come solo l’arte sa fare sei l’unica canzone che mi va di cantare lasciati amare più di quanto tu possa amare è un successo la tua presenza qui vicino a me nella notte stelle come note sulla pagina fai di me uno strumento che accompagni la tua voce fai vibrare le corde tese della mia anima lasciati amare come solo l’arte sa fare sei l’unica canzone che mi va di cantare lasciati amare più di quanto tu possa amare è un successo la tua presenza qui vicino a me quando vieni a trovarmi tu io non metto musica basti tu
musica e testo di Mario Venuti; 2017

La virtù dei limoni
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

La vita come viene
Un’altra settimana a calci nella schiena carrelli della spesa una puttana casa e chiesa un pacco da spedire per il giorno di natale figli da mantenere ed un uomo da sposare Gloria impara a prendere la vita come viene amata e venerata ma donna di quartiere gambe aperte cuore puro ed un pegno sul futuro tutti galli da spennare per un santo protettore due stivali di vernice e un biglietto per partire Gloria impara a prendere la vita come viene Gesù che ho fatto io per meritare questo dammi la forza per resistere a questa tentazione se c’è un fucile appeso al muro prima o poi dovrà sparare tutti galli da spennare per un santo protettore che succhia il sangue dalle vene e tutti i santi giorni dice Gloria impara a prendere la vita come viene va bene ti lascerò andare non sparare ti prego non sparare almeno oggi che è natale Gloria
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Lavorando duro
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musica e testo di Mario Venuti; 1998

Le grandi imprese
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musica e testo di Mario Venuti; 2003

Le maniglie dell’amore
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musica e testo di Mario Venuti; 1996

Le mie cortesie
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musica e testo di Mario Venuti; 2014

L’essenza
La prima pioggia sul finire dell’estate la strana ebbrezza di viaggiare senza meta in macchina tu sei la luce dell’aurora boreale il disperato desiderio che ogni cosa illumina il mio biglietto solo andata per l’inferno e l’estasi un atto unico va in scena la vita senza replica sei l’essenza di ogni cosa la mia perduta immagine sei la spina sei la rosa bella da toccare sei l’essenza della storia la mia migliore pagina che il signore ti abbia in gloria con te io voglio stare l’ultimo raggio che si perde all’imbrunire un vento caldo all’improvviso che ricorda l’Africa una tempesta una preghiera una chitarra elettrica ed un sospiro amplificato per una moltitudine sei l’essenza di ogni cosa la mia perduta immagine sei la spina sei la rosa bella da toccare il mio vizio proibito la virtù teologale la cravatta e il vestito se proprio si deve indossare sei l’essenza di ogni cosa la mia perduta immagine sei la spina sei la rosa bella da toccare sei l’essenza della storia la mia migliore pagina che il signore ti abbia in gloria con te io voglio stare
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2019

L’invenzione
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musica e testo di Mario Venuti; 2003

L’officina del fantastico
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2008

L’ultimo romantico
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

M

Ma cos’è che mi fa volare
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musica e testo di Mario Venuti; 1985

Magneti
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

Mai come ieri
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musica e testo di Mario Venuti; 1998

Malintesi
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musica e testo di Mario Venuti; 2006

Microclima
Partimmo in gran segreto nella notte seguendo l’illusione di esser liberi la stella che sembrò stella polare ben presto alla deriva ci portò ma un’isola di clima tropicale emerse all’improvviso dal mare Artico lasciatemi qui mi importa poco di perdere qualcosa io vorrei capire chi sono io non domando molto in questo piccolo giardino vedo l’Eden sopporterò sulle mie spalle il peso di un pensiero non solo mio di un limpido amore sentirò battere nel petto l’intero universo chi lo impedirà sorpresi sulla strada di Eldorado nel punto dove i sogni vanno a spegnersi altri vanno in cerca di un segreto per crescere in cattività e mentre a un passo infuria la tempesta il mio sole privato torna a splendere lasciatemi qui mi importa poco di perdere qualcosa io vorrei capire chi sono io non domando molto in questo piccolo giardino vedo l’Eden sopporterò sulle mie spalle il peso di un pensiero non solo mio di un limpido amore sentirò battere nel petto l’intero universo chi lo impedirà vi sembrerà poco vi sembrerà strano vi sembrerà semplice eppure mi piace io non domando molto in questo piccolo giardino vedo l’Eden sopporterò sulle mie spalle il peso di un pensiero non solo mio di un limpido amore sentirò battere nel petto l’intero universo vi sembrerà poco vi sembrerà strano vi sembrerà semplice eppure mi piace un’isola
musica e testo di Mario Venuti; 1996

Mi gira la testa
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musica di Seba e Giuseppe Landro; testo di Seba e Mario Venuti; 2019

Mi viene un brivido
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musica e testo di Mario Venuti; 1989

Motore di vita
Arriva lui nel giardino di cemento come Gesù stretto nella giacca a vento dietro il broncio i tatuaggi ha un cuore indifeso questa città come un innamoramento lo porterà nello spazio oppure in centro dalle canzoni del momento che Dio lo protegga oggi è il sabato ideale per cambiare identità con un’app dal cellulare il ragazzo ci sa fare non ha niente da invidiare ai supereroi per sempre giovani quando vuole sa volare con la nave interstellare conta fino a dieci e accende il suo motore di vita ora va giù nella metropolitana e non sa più quanto Andromeda è lontana nel vagone tra la gente si sente più solo oggi è il sabato ideale per cambiare identità con un’app dal cellulare il ragazzo ci sa fare non ha niente da invidiare ai supereroi per sempre giovani quando vuole sa volare con la nave interstellare conta fino a dieci e accende il suo motore di vita il ragazzo ci sa fare con la nave interstellare conta fino a dieci e accende il suo motore di vita
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2017

N

Napoli-Bahia
Salvador di Bahia mi ricorda molto Napoli stesso vivere la musica poi credere ai miracoli samba e san Gennaro tarantella dei tropici sopra queste vecchie case soffia il vento dell’America e da queste rive non è poi così lontana l’Africa nero a metà pizza e òrixá tutto un eterno presente da vivere / dint’ ‘sta canzone ce sta ‘o mare / que me enche o coraçao de sal e de saudade / tutt’ ‘sti criature ‘miezz’ a via / eles são todos filhos da dor e da alegria / sulla rotta Napoli-Bahia / qui si manca non si muore si rimane in mezzo ai vicoli siamo bravi a fare festa ma non mancano i pericoli / atenção / cocco e mandolino Maradona e Pelé insieme in una magica armonia / dint’… / chest’ è Napule ‘o frat e te pare e sta a Bahia ca l’aria cavera taggita e nun vuó maje partì uocchie nire t’arrobbano l’anema e nun saje pecché nuje crerimme a san Gennaro comme fosse candomblé ‘o munaciello a santa Chiara che sona ‘a campana ‘nu romanzo doce e amaro come Jorge Amado addó c’u ‘na marenna e nu pallone te juoco ‘o riman’ vir Pelé cu Maradona ca pazzeano a riva ‘e mare / que legal / o’ saje / dint’ ‘sta canzone ce sta ‘o mare / que me enche o coraçao de sal e de saudade / tutt’ ‘sti criature ‘miezz’ a via / eles são todos filhos da dor e da alegria / sulla rotta Napoli-Bahia
musica di Mario Venuti; testo di Luca Caiazzo, Kaballà e Mario Venuti; 2023

Nella fattispecie
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2004

‘Nfinu c’agghionna
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

Niña Morena
……… oh mia Niña Morena pelle di seta pura solo pensandoti io quasi ti svegliai come scordare quel corpo tuo di dea oh mia Niña Morena il mondo è così crudele lo so non è colpa tua se certi faticano e chi come un santo tra gli angeli si bea amo il tuo colore caffè amo i tuoi occhi d’acqua la notte all’improvviso toglie il velo ti porta sulla strada e così sia oh mia Niña Morena pelle di seta pura solo pensandoti io quasi ti svegliai come scordare quel corpo tuo di dea oh mia Niña Morena il mondo è così crudele lo so non è colpa tua se certi faticano e chi come un santo tra gli angeli si bea non devi farti male tu scappa via felice di essere libera qui non si può aspettare c’è un piccolo miracolo nero da compiere fare sì che che il fango diventi oro amo il tuo colore caffè amo i tuoi occhi d’acqua la notte all’improvviso toglie il velo ti porta sulla strada e così sia oh mia Niña Morena pelle di seta pura solo pensandoti io quasi ti svegliai come scordare quel corpo tuo di dea oh mia Niña Morena il mondo è così crudele lo so non è colpa tua se certi faticano e chi come un santo tra gli angeli si bea ………
musica e testo di Mario Venuti; 1996

Non c’è più posto in paradiso
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musica e testo di Mario Venuti; 1989

Non è la mela
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musica di Kaballà; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2002

Non è peccato
Cadono vecchi tabù come frutta oramai matura tempi duri davvero per chi vuole dare scandalo nessuno si stupisce se un uomo ama un altro uomo se le ragazze cattoliche non sono più vergini non mi chiedo più se è peccato se è un bene o un male sai non sbaglia chi comunque va e ogni giorno è un’avventura bella da ricominciare ognuno vive solo come sa ma questo non è peccato dicono che i migliori non hanno convinzioni conoscono tutto ma non credono a niente così io convivrò con le mie contraddizioni e quel leggero dolore che dà contorni alla nostra vita non mi chiedo più se è peccato se è un bene o un male sai non sbaglia chi comunque va e ogni giorno è un’avventura bella da ricominciare ognuno vive solo come sa non fraintendetemi non dico che ogni cosa è lecita ci sono forze che non puoi fermare è l’esperienza che può insegnare prudenza tutto va bene se non fai del male a nessuno sai non sbaglia chi comunque va ognuno vive solo come sa non mi chiedo più se è peccato se è un bene o un male sai non sbaglia chi comunque va e ogni giorno è un’avventura bella da ricominciare ognuno vive solo come sa ma questo non è peccato sai non sbaglia chi comunque va ognuno vive solo come sa non è peccato
musica e testo di Mario Venuti; 2017

Non esco più
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musica e testo di Mario Venuti; 1988

Non sarò io
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

Nostalgia del futuro
Non so se è stato un bene o un male viaggiare sulla macchina del tempo perché senza cercarti a un tratto nel domani io ti incontrai ma adesso che ritorno al tempo che prima era mio mi sento sperso nella stessa mia città stiamo imparando come si fa a privarsi dell’aria e a dire parole insensate vivere tra due realtà è facile quando hai nostalgia del futuro se io con i migliori giorni potessi ricomporre il calendario commetterei il peccato di fare del ricordo l’unica via ma è meglio aver vissuto un’ora di pura magia che lunghi anni di completa aridità stiamo imparando come si fa a privarsi dell’aria e a dire parole insensate vivere tra due realtà è facile quando hai nostalgia del futuro
musica e testo di Mario Venuti; 2019

O

Open space
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

P

Particelle di energia
Che vuoi che sia l’amico che ti offende la rabbia che ti prende che vuoi che sia l’anello che si perde la notte che si piange per amore perché a tutto c’è rimedio se diamo il giusto peso alle cose che ci stanno intorno ben venga il contrattempo che genera l’incanto di una nuova dimensione perché siamo particelle di energia siamo fango e poesia dentro di noi portiamo il mare e la stessa percentuale di acqua e di sale siamo particelle di energia siamo lacrime e allegria dentro di noi portiamo il sole e la stessa percentuale di luce e calore che vuoi che sia le porte che si aprono quando meno te l’aspetti che vuoi che sia i treni che si prendono le notti che si parte per amore perché tutto è un’occasione se pensi alle invenzioni figlie di un errore umano ben venga il contrattempo che induce movimento che porta un poco più lontano perché siamo particelle di energia siamo fango e poesia dentro di noi portiamo il mare e la stessa percentuale di acqua e di sale siamo particelle di energia siamo lacrime e allegria dentro di noi portiamo il sole e la stessa percentuale di luce e calore siamo particelle di energia siamo fango e poesia dentro di noi portiamo il mare e la stessa percentuale di acqua e di sale
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Passau ‘a cannalora
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musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014

Per causa d’amore
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musica e testo di Kaballà e Mario Venuti; 2004

Perché
Perché
musica e testo di Mario Venuti; 2014

Perso fra i numeri
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musica e testo di Mario Venuti; 1987

Persuasione
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musica e testo di Mario Venuti; 1987

Primo sguardo
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musica e testo di Mario Venuti; 1989

Promessa infinita
Tanti libri aspettano che io li legga e che li tenga un poco tra le mie mani tante donne sperano che io le ami sì però non ora meglio domani tante son le cose che ho da fare che non riesco a fare niente quello che voglio verrà naturalmente vivo per vivere nessun programma brucio per quello che di più mi infiamma rido per ridere non ha importanza se mi ubriaco ancora di speranza e di una promessa infinita tanti posti aspettano che io ci vada e che mi fermi un poco lì ad abitare tanti figli sperano che io li ami e che diventi presto il loro padre tante son le cose che ho da dire ma non riesco a dirle tutte quello che resta lo lascio immaginare vivo per vivere nessun programma brucio per quello che di più mi infiamma rido per ridere non ha importanza se mi ubriaco ancora di speranza e di una promessa infinita
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Punta al faro
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musica e testo di Mario Venuti; 1996

Q

Qualcosa brucia ancora
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

Quello che ci manca
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musica e testo di Mario Venuti; 2014

Quinta finestra
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musica e testo di Mario Venuti; 2014

R

Racconto d’estate
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musica e testo di Mario Venuti; 1996

Rasoi
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

Recidivo
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Re solo
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musica e testo di Mario Venuti; 2003

Rosa porporina
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

Rosaspina
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

S

Sant’Agata su Marte
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musica e testo di Mario Venuti; 2003

Santa Maria la Guardia
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

Sant’Andrea
Io l’ho visto scendere in città io l’ho visto dire tutto faccia a faccia niente sconti niente cortesie lui è deciso ad arrivare fino in fondo senti che male fa male all’amore e alla libertà stai giocando ma stai perdendo sei distante da me non è vero tu non sei sincero ma allora tu vatti a sposare davanti a me gli animali corrono qua e là gli uomini hanno facce bianche state indietro quel bandito ha la pistola facile però a sentire lui si crede Sant’Andrea senti che male fa male all’amore e alla libertà stai giocando ma stai perdendo sei distante da me non è vero tu non sei sincero ma allora tu vatti a sposare davanti a me
musica e testo di Mario Venuti; 1987

Sciabalò
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musica di Dino Scuderi e Mario Venuti; testo di Mario Venuti; 1988

Sconosciuti
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musica e testo di Mario Venuti; 1988

Se avessi altro amore
Il cielo ha mille voci e nessun dio questo assurdo infinito mi illudo sia mio il tempo di un sospiro e tutto è già cambiato oltre il ponte di fuoco la notte straniera ho tremato a pensarti chi potrà mai farti felice se non io un mattino d’ottobre a due passi dal sole tutto questo paesaggio vive nella mia voce ci vorrebbe una musica adatta per ricordarmi che ha ancora un valore incontrarsi per caso non è mai per caso un destino che è scritto sulla riva del mare un sorriso un capriccio un gelato al torrone fantasmi di giorno che vanno al lavoro e se avessi altro amore da darti te lo darei non può essere il sogno di un altro deve essere soltanto il mio e se avessi altre cose da dirti te le direi ma abbiamo imparato a tacere in tutte le lingue del mondo è tutto un entusiasmo di un futuro che dopo non importa se lo vivremo mai ci siamo ritrovati a lottare contro un mostro che inconsapevolmente noi stessi avevamo creato e il fuoco gelava e il ghiaccio bruciava il fiore della mia ferita aperta un sorriso un capriccio un gelato al torrone fantasmi di giorno che vanno al lavoro e se avessi altro amore da darti te lo darei non può essere il sogno di un altro deve essere soltanto il mio e se avessi altre cose da dirti te le direi ma abbiamo imparato a tacere in tutte le lingue del mondo se avessi altro amore da darti se avessi altro amore te lo darei
musica di Mario Venuti; testo di Seba e Mario Venuti; 2017

Segui i tuoi demoni
Sai che il tempo in fondo non passa mai invano serviranno a qualcosa i pomeriggi di domenica da solo qui sul mio divano viene l’estate la stagione delle brutte canzoni è un mondo superficiale non ti conviene andare a fondo anche perché non troveresti niente segui i tuoi demoni loro sanno bene chi sei ed impara ad usar la saggezza con moderazione perché il vizio si sa è un piacere lasciato a metà segui i tuoi demoni cerca il caos dentro di te che così ci si perde e poi nasce una stella danzante quanta luce che dà strano frutto la felicità / nonostante le mie pessime inclinazioni ho pur sempre un cuore che mi distoglie dai doveri quotidiani mi dà tanto da fare segui i tuoi demoni loro sanno bene chi sei ed impara ad usar la saggezza con moderazione perché il vizio si sa è un piacere lasciato a metà segui i tuoi demoni cerca il caos dentro di te che così ci si perde e poi nasce una stella danzante quanta luce che dà strano frutto la felicità segui i tuoi demoni
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2023

Sempreverde
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

Se tolgo il passo
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musica e testo di Mario Venuti; 1988

Se vai via
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musica e testo di Mario Venuti; 1987

Siamo fatti così
Vinci facile con me perché sai che per te ho un debole ci sai fare a cambiare un po’ le regole dell’amore tu scomponi le molecole per te farei qualunque cosa per riconquistarti con me ormai tutto puoi permetterti però sappiamo stare sempre dentro i nostri limiti ma al tempo stesso andare un po più in là e ce ne andiamo in giro col sorriso sulla faccia oscena e la tristezza più che stare nudi in piazza a dirla tutta sai la moda a noi non interessa sappiamo dare stile perfino ad una pezza siamo fatti così non possiamo farci niente che ad essere diversi francamente non saprei come si fa troppo facile sarebbe una storia tutta fatta di abitudini la nostra vita a voi potrà sembrare un gran disordine ma il nostro è un caos professionale noi sappiamo superare sempre i nostri limiti ma al tempo stesso stare un po’ più in qua e ce ne andiamo in giro col sorriso sulla faccia oscena e la tristezza più che stare nudi in piazza a dirla tutta sai la moda a noi non interessa sappiamo dare stile perfino ad una pezza siamo fatti così non possiamo farci niente che ad essere diversi francamente non saprei come si fa a dirla tutta sai la moda a noi non interessa sappiamo fare stile ingannando la bellezza siamo fatti così non possiamo farci niente che ad essere diversi francamente non saprei come si fa
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Silenzio al silenzio
Io non ho mai creduto all’oroscopo però a volte lo leggo lo stesso mi metto in cerca di un segno mi piace leggere in un dizionario parole a caso da interpretare come un oracolo sul mio futuro chi avrebbe potuto prevedere tutto questo bene come poi è successo a noi precipitati dentro una vertigine navigando il mare della tranquillità noi quello che abbiamo avuto non lo abbiamo capito possiamo chiamarlo amore era come un dialogo muto voce dell’infinito per chi lo sa ascoltare come essere altrove era aggiungere silenzio al silenzio se non c’è desiderio che duri così a lungo da pacificarti non ci resta che vivere di istanti e continuare sempre a guardare la luce di una stella che ormai non esiste più chi avrebbe potuto prevedere non finisse bene come poi è successo a noi precipitati dentro una vertigine navigando il mare delle contrarietà noi quello che abbiamo avuto non lo abbiamo capito possiamo chiamarlo amore era come un dialogo muto voce dell’infinito per chi lo sa ascoltare come essere altrove era aggiungere silenzio al silenzio noi quel che abbiamo vissuto poi lo abbiamo capito possiamo chiamarlo amore era lo spettacolo muto l’universo finito di chi non sa ascoltare era essere altrove era aggiungere silenzio al silenzio
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

Spirito del mondo
Io sono la strada su di me hai camminato ma alla fine dove andare hai scelto tu quante scarpe consumate quanto tempo che è passato ma di punti fermi ancora non ne hai prova a chiedere conto alla vita di quello che ancora ti deve ma non chiederlo a me io non sono né tuo padre né tua madre solo un foglio bianco da riempire a tuo piacimento io non sono né la meta né il destino tocca a te ora scriverlo sei tu il padrone del tuo tempo io sono soltanto un’occasione che ti è stata accanto ma sei tu lo spirito del mondo anche quei dolori che sembravano infiniti poi scompaiono e non li senti più prova a chiedere conto alla vita di quello che ancora ti deve ma non chiederlo a me prova a chiedere conto alla vita di quello che ancora ti deve ma non chiederlo a me io non sono né tuo padre né tua madre solo un foglio bianco da riempire a tuo piacimento io non sono né la meta né il destino tocca a te ora scriverlo sei tu il padrone del tuo tempo io sono soltanto un’occasione che ti è stata accanto ma sei tu lo spirito del mondo
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2017

Spleen # 132
Luci del sabato sera inquietudine della città dove tutto è possibile comprare ma non si vendono i sogni ognuno pensa per sé e mentre vado cadono le foglie al vento come le illusioni si disperdono per strada il tempo tornerà ad entusiasmarmi ancora passeranno in fretta i giorni d’autunno si sta preparando una nuova stagione per me cadono le foglie al vento come le passioni si disperdono nell’aria il tempo tornerà ad intenerirmi il cuore arriveranno in fretta i giorni d’estate si sta preparando un nuovo amore per me è un momento di passaggio un dolore in transito l’età del cambiamento che confondo la ragione la necessità di morire dentro per poter rinascere il tempo tornerà ad intenerirmi il cuore arriveranno in fretta i giorni d’estate si sta preparando un nuovo amore per me l’estate è arrivata e porta nel vento un nuovo amore per me
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Sto per fare un sogno
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musica e testo di Mario Venuti; 1998

Sulu
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musica di David Florio; testo di David Florio, Kaballà e Mario Venuti; 2006

T

Tele-quiz
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

Tempi di libero amore
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musica e testo di Mario Venuti; 1989

Tenera età
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musica e testo di Mario Venuti; 1984

Terra di nessuno
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

Trasformazioni
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2014

Tutto appare
Perché chi cerca verità la ordina nei bar cos’è che turba già da un po’ i figli dello smog niente esiste tutto appare c’è quello che non c’è niente esiste tutto appare e nulla è come è chi è che vende alla TV politica e voodoo chissà che differenza c’è tra l’anima e lo spread niente esiste tutto appare c’è quello che non c’è niente esiste tutto appare e nulla è come è e noi come eravamo da ragazzi la domenica così ci baciavamo per un Dio bellissimo che in un attimo passò niente esiste tutto appare c’è quello che non c’è niente esiste tutto appare e nulla è come è sono quello che non siamo solo questo so
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014

Tutto questo mare
A volte si parte pensando che altrove perfino gli amori saranno più facili e invece ti accorgi che hai messo in valigia ancora i tuoi piccoli dolori portatili il viaggio ti mette alla prova da solo con gli altri non sai con chi parti ognuno di noi è un’isola battuta dal vento che meraviglia tutto questo mare e lassù nottambuli pianeti lontani che meraviglia tutto questo mare e noi qui a piedi sulla strada del domani succede che i frutti in piena stagione rimangono ancora immaturi sugli alberi ma il tempo che passa non sente ragione hai voglia di illuderti di essere giovane il viaggio ti mette alla prova da solo con gli altri non sai con chi parti ognuno di noi è un’isola battuta dal vento che meraviglia tutto questo mare e lassù nottambuli pianeti lontani che meraviglia tutto questo mare e noi qui a piedi sulla strada del domani e noi qui a piedi sulla strada del domani tutto questo mare che meraviglia
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2017

U

Ultramarino
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musica e testo di Mario Venuti; 2006

Una canzone stupida (autopsicografia di un cantautore)
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2004

Un altro posto nel mondo
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2006

Una pallottola e un fiore
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Una perfetta canzone d’amore
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

Un attimo di gioia
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musica e testo di Mario Venuti; 2003

Un cuore giovane
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musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2009

Un fuoco
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musica e testo di Mario Venuti; 1988

Un italiano senza macchia
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musica e testo di Mario Venuti; 1996

Un nuovo tipo di amore
Se io ti dicessi domani sposami vestita con l’abito bianco e tua madre a piangere ti consiglierei di non prendermi troppo alla lettera se tu mi chiedessi dei figli da crescere ti risponderei che è davvero un’idea fantastica però stai attenta che io sono fonte di guai questo nuovo tipo di amore l’ho inventato io ogni arrivederci può voler dire addio e ancora un’altra volta verità e menzogna si confondono dentro di me adesso i sogni per quanto improbabili si sono avverati ma resta l’opzione libertà se ti lascerò è perché amarsi è anche lasciarsi una porta aperta questo nuovo tipo di amore l’ho inventato io ogni arrivederci può voler dire addio e ancora un’altra volta verità e menzogna si confondono dentro di me tutti parliamo d’amore ma nessuno sa bene cosa è lasciami ancora un po’ in questo tuo purgatorio in attesa di giudizio questo nuovo tipo di amore è un nuovo tipo di amore questo nuovo tipo di amore è tutto quel che ho
musica di Mario Venuti; testo di Kaballà e Mario Venuti; 2019

V

Valzer della memoria
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

Ventre della città
Vite di quartieri venuti male la tangenziale la ferrovia le notti insonni girando in auto per la sacra periferia storie di Corviale di Quarto Oggiaro di Scampia di Librino e Zen sono conficcate come pugnali nel ventre della città tu mi hai raccontato che rubavi rame che ti ha beccato la polizia che sei già sposato con una bambina con la cocaina vivi a casa sua ti giuro amore non la tocco più la polverina che dicevi tu a volume alto dalle autoradio nel ventre della città/ ci incontreremo le sere d’estate sul mare d’asfalto di queste borgate non sarà male fermarsi a guardare le nostre ferite le stelle inventate c’è chi dorme male sogna di scappare dai discreti letti della borghesia c’è chi non la legge solo dentro i libri la cerca altrove la poesia meglio l’animale che ti mostra il cuore nella comunione di una botta e via tu lo puoi trovare dove Cristo muore nel ventre della città ci incontreremo le sere d’estate sul mare d’asfalto di queste borgate non sarà male fermarsi a guardare le nostre ferite le stelle inventate nel ventre della città
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014

Veramente
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musica e testo di Mario Venuti; 2003

(Verso) l’alba
……… linee di atomi catene di polimeri costruzioni plastiche vinile e amidi grumi di materia chimicamente stabile rayon cellophane polistirolo e acrilico / ah l’estetica del mondo che si fugge tuttavia chi vuol esser lieto ebbene sia / io sto camminando verso l’alba che per sua natura nasce ad est e sto recitando un altro mantra prendo più coscienza cerco me gruppi di molecole scorie di alluminio nuvole di idrogeno silicio ed eternit quant’è bello l’occidente che si fotte tuttavia chi vuol esser lieto ebbene sia io sto camminando verso l’alba che per sua natura nasce ad est e sto recitando un altro mantra prendo più coscienza cerco me ah l’estetica del mondo che si fugge tuttavia chi vuol esser lieto ebbene sia io sto camminando verso l’alba che per sua natura nasce ad est e sto recitando un altro mantra prendo più coscienza cerco me mi sto risvegliando è quasi l’alba posso fare a meno del caffè
musica e testo di Francesco Bianconi, Kaballà e Mario Venuti; 2014

Viva
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musica e testo di Mario Venuti; 1994

Vivimi
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musica e testo di Mario Venuti; 1996